Mirtillo nero e mirtillo rosso: sono uguali?

Il mirtillo è un piccolo arbusto che appartiene alla famiglia delle Ericaceae e al genere Vaccinium. Sono i frutti con la più alta concentrazione di sostanze antiossidanti e presentano buone quantità di vitamine A e C. Esistono però moltissime varietà: conviene mettere quindi un po' di ordine sui vari tipi di mirtillo e sulle loro proprietà. Ci concentriamo ora sulle varietà più conosciute, ovvero il mirtillo nero e il mirtillo rosso anche se ne esistono tantissime altre.

Mirtillo nero
Il suo nome scientifico è Vaccinium myrtillus L. ed è sicuramente il più conosciuto ed utilizzato tra i vari tipi di mirtillo. Deve il suo colore agli antocianosidi, potenti antiossidanti che svolgono importanti attività fisiologiche in particolare sul microcircolo. Attualmente le principali indicazioni d'uso comprendono alcune affezioni dell'occhio (maculopatia degenerativa, retinopatia diabetica, miopia, difficoltà di adattamento alla visione notturna) e disturbi circolatori (fragilità capillare, insufficienza venosa).  L'ipotesi che i mirtilli aiutassero la vista risale alla seconda guerra mondiale: i piloti della Royal Air Force erano soliti consumare grandi quantitativi di marmellata di mirtilli e mostravano una spiccata destrezza nelle incursioni notturne. L'ipotesi fu poi confermata negli anni da diversi studi che hanno evidenziato come le antocianine presenti nei mirtilli riescano a donare elasticità e tonicità ai capillari, compresi quelli della retina; agiscono inoltre sui bastoncelli, delle cellule presenti nella retina che ci forniscono la visione notturna e la visione d'insieme.
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Mirtillo rosso
Il nome botanico del mirtillo rosso è Vaccinium vitis-idaea ed esiste anche nella varietà americana, in cui il frutto è più grande, detta Vaccinium macrocarpon o più comunemente cranberry. Il suo utilizzo garantisce un'efficace azione disinfettante, calmante e antisettica nei confronti delle infezioni del tratto urinario come ad esempio la cistite. La grande diffusione di prodotti a base di mirtillo rosso si deve ad uno studio effettuato nel 1994 in cui l'assunzione di succo di mirtillo rosso americano per 6 mesi in 153 donne afflitte da cistite cronica ha dato risultati soddisfacenti dimostrando la sua efficacia clinica. Grazie alla ricchezza in procianidine infatti inibisce l'adesione dei batteri alle cellule della mucosa del tratto urinario, in particolare dell' Escherichia coli, spesso responsabile della cistite. Inoltre provoca un'acidificazione delle urine creando così un ambiente sfavorevole ai batteri.
Come tutto il genere Vaccinium è dotato di una spiccata attività antiossidante che si ripercuote sulla salute del sistema cardiovascolare.

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